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Semplicità di un grande dono: il Veneto accoglie la «peregrinatio corporis» di san Pio X

Pius X giardini vaticani

Il Veneto si prepara ad accogliere la peregrinatio corporis di san Pio X che dal 6 al 22 ottobre torna a Treviso, Padova e Venezia, a centoventi anni dalla sua elezione al soglio pontificio, avvenuta il 4 agosto 1903. Si realizza così la sua profezia: «O vivo o morto tornerò», disse infatti l’allora cardinale Giuseppe Sarto prima di partire per il conclave da cui sarebbe uscito come successore di Pietro.


È la seconda volta nella storia che le spoglie di un papa lasciano Roma per il suo paese natale (nel maggio 2018 Giovanni XXIII tornò nel Bergamasco). Un evento che si inserisce nel pieno del cammino sinodale della Chiesa. L’urna di Pio x, che oggi è nella basilica di San Pietro, sarà trasportata per 545 chilometri per arrivare, venerdì, nella cattedrale di Treviso. Verrà quindi trasferita per una settimana al santuario delle Cendrole, vicino a Riese, località dove Sarto nacque il 2 giugno 1835, in un posto che amava frequentare, attraversando il sentiero del Curiotto, per i suoi momenti di raccoglimento e preghiera.


Proprio alle Cendrole, nel pomeriggio di domenica 15 ottobre, sarà celebrata messa dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, prima che l’urna riparta alla volta di Padova e poi di Venezia, dove Giuseppe Sarto fu patriarca, per altre due soste: prima alla Madonna della Salute e poi nella chiesa parrocchiale di Marghera a lui intitolata, dal 18 al 22 ottobre.


Tanti gli eventi religiosi e culturali promossi dalla Fondazione Sarto con la diocesi di Treviso, il Comune di Riese e molti altri enti. Sono attese decine di migliaia di pellegrini. Per l’occasione sono stati ristrutturati la casa natale e il museo dedicato a san Pio x, il quale attraversò tutte le tappe del ministero sacerdotale ed episcopale: studiò in seminario a Padova, fu cappellano a Tombolo, arciprete a Salzano, canonico della cattedrale di Treviso, padre spirituale del seminario, vescovo di Mantova e patriarca di Venezia, prima della fumata bianca, per lui, dalla Cappella sistina.


«Proprio in quel suo essere stato un povero parroco delle terre venete sta una delle radici forti e buone che hanno sostenuto il suo impegno di guida della Chiesa universale», spiega il vescovo di Treviso, Michele Tomasi.

«Aspettiamo a braccia aperte tutti coloro che vorranno venerare le spoglie del pontefice. Per i riesini è un appuntamento storico. Ci auguriamo una grande festa di fede e di popolo», sottolinea a sua volta il sindaco di Riese e presidente della Fondazione Sarto, Matteo Guidolin.


La figura e il magistero di san Pio x sono tuttora attuali. Gli anni in cui divenne pontefice furono tremendi, segnati, nel cambio di secolo, dall’arrivo della Grande guerra. E per certi versi, nelle celebrazioni dell’anniversario della sua elezione, la storia ritorna.

«Papa Sarto ci invita a scoprire e a vivere la santità della porta accanto, nel nostro tempo e nella nostra terra», osserva il vescovo Tomasi: «Le grandi figure di santità non sono grandi perché hanno vissuto nei palazzi ma perché hanno vissuto in profondità la propria fede, anche nella semplicità delle origini. La peregrinatio corporis è un dono e un momento di festa, condivisione e grazia nella misura in cui san Pio x ci può dire che in questo nostro tempo e in questa nostra terra noi possiamo vivere la bellezza delle nostre vite con lo stile del Vangelo di Gesù Cristo».


Sabato 7, prima del trasferimento da Treviso a Riese e poi alle Cendrole, si terranno la messa con tutti i vescovi del nord-est presieduta dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e a seguire una veglia di preghiera con il conferimento del mandato ai catechisti da parte di monsignor Tomasi, significativamente radunati dalla diocesi attorno a quello che viene ricordato come “il Papa del catechismo”, avendone istituito l’obbligo in quanto gli stava molto a cuore la formazione dei fedeli e degli educatori.


Dopo Treviso l’urna si sposterà a Padova e poi a Venezia, dove già era stata nel 1959 per volere del patriarca Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Giovanni XXIII: vi si fermò per un mese nella basilica di San Marco ricevendo il tributo di migliaia di persone. Papa Sarto fu beatificato il 3 giugno 1951 e proclamato santo il 29 maggio 1954.

 

 

 


Fonte: Alvise Sperandio in Osservatore Romano (3/10/2023)

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