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San Pio X Sacrorum antistitum: contrastare la diffusione del Modernismo con Giuramento antimodernista

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Il 1° settembre 1910 san Pio X con il Motu Proprio “Sacrorum antistitum” ribadisce la condanna del Modernismo e dei loro diffusori definendoli: “una genia perniciosissima di persone” e, ricordando i punti fondamentali della Pascendi Dominici gregis sottolinea i mezzi per estirpare le loro eresie. In questo MP vi unisce l’obbligo, allegando il documento, del “Giuramento Antimodernista” (poi abolito da Paolo VI nel 1966).

La storia della Chiesa ci insegna che non pochi vescovi, durante il pontificato di papa Sarto, hanno ingenuamente sottovalutato la gravità del pericolo modernista e ne hanno permesso la sopravvivenza.

Esso, così, ha continuato a serpeggiare segretamente; poi cautamente è rinato pian piano sotto forma di nouvelle théologie o neomodernismo negli anni Trenta/Quaranta ed è stato condannato energicamente nel 1950 da Pio XII (Enciclica Humani generis); ma, dopo la morte di papa Pacelli, “il modernismo redivivo” ha sfondato senza remore ogni argine con “l’aggiornamento” di Giovanni XXIII e il “suo” Concilio Vaticano II, usato come un Cavallo di Troia, insieme al suo successore Paolo VI.

Infine ha raggiunto, in maniera ostentata, il vertice dell’ultra modernismo con questo pontificato, con il quale ci si trova praticamente già nello spirito del “Vaticano III” mascherato dal Sinodo sulla sinodalità, ossia una Chiesa sinodale permanentemente in discussione, ben auspicato da Rahner, Küng e Schillebeeckx, secondo i quali il Vaticano II si sarebbe fermato a metà strada nella “rivoluzione” della Chiesa….

Perciò, nonostante siano stati smascherati nel 1907 con l’Enciclica Pascendi dalle sembianze di una presunta scienza ecclesiastica moderna, i modernisti sono rimasti nella Chiesa per sovvertirla dall’interno sin dalle sue fondamenta, e perciò Pio X si augura che “nessun vescovo ignori che […] non hanno abbandonato i loro propositi di turbare la pace della Chiesa”….

Papa Sarto sottolinea che essi sono “avversari tanto più temibili in quanto più vicini” ribadendo ancora una volta il pericolo tipico del modernismo: il voler restare dentro la Chiesa per corroderne la sostanza lasciando solo l’apparenza così come un tarlo rode il mobile nel quale si annida….

Leggendo i Documenti di San Pio X ci si accorge che il Papa, davvero profeta, insiste molto sul pericolo dei “falsi fratelli” (2Cor.11,26), il quale è una delle insidie più perniciose poiché li si reputa fratelli e invece sono nemici e lottano contro la Chiesa e i veri fedeli colpendoli alle spalle.

A questo punto San Pio X affronta il problema dei modernisti ecclesiastici, i quali, data la loro posizione di comando nella Chiesa, sono i più temibili.

Costoro, sottolinea gravemente: “abusando del loro ministero, inseriscono negli animi un’esca avvelenata per sorprendere gli incauti, diffondendo una parvenza di dottrina in cui si racchiude la somma degli errori”.

È triste, ma è la realtà: i modernisti ecclesiastici (fino al vertice della Gerarchia) approfittano del loro stato (legittimo e che nessuno può delegittimare) e invece di servire la Chiesa se ne servono per avvelenare le anime dei fedeli incauti e ingenui mediante una dottrina apparentemente cattolica ma sostanzialmente erronea, anzi il sistema modernista riunisce in se stesso tutti gli errori teologici, essendo il modernismo “la cloaca di tutte le eresie”.

Questa peste si diffonde in una parte del campo del Signore da cui sarebbero da aspettarsi i frutti più consolanti”, deplora San Pio X.

Ed infatti il modernismo è penetrato massimamente nelle fila del giovane clero e anche nell’animo di alcuni ecclesiastici (come anche tra i diaconi e catechisti, nessuno è stato risparmiato), che avrebbero dovuto lavorare all’edificazione della Chiesa e invece hanno lavorato, ed oggi operano, per mutare il Cristianesimo in una vaga forma di esperienza religiosa sentimentalistica e soggettiva, aggiornando dogmi e dottrine a seconda dei casi, con una morale soggettiva privata del senso comune del peccato, imponendo una obbedienza tossica verso la gerarchia e con una disciplina mantenuta sui ricatti…

Per questo motivo san Pio X emanò all’epoca, ma è sempre in vigore, una serie di ordini racchiusi in brevi proposizioni, affinché i vescovi avrebbero potuto anche nel tempo e più facilmente estirpare la mala pianta modernista e rimuovere gli ecclesiastici modernisti dai posti di comando nella Chiesa.

 

 

 


Fonte: Cooperatores Veritatis (12/9/2023)

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