La nascita del monastero di Boves delle Clarisse (sorelle povere di Santa Chiara) risale al 9 novembre 1870.
In realtà la presenza delle Clarisse in diocesi è antichissima; secondo lo storico Francesco Agostino della Chiesa la comunità clariana è presente nella città di Cuneo fin dalla fine del XIII secolo, per quasi 600 anni. Nel XIX secolo le leggi sulle soppressioni degli ordini religiosi provocarono la chiusura di tanti monasteri e conventi, alcuni dei quali ricchi di tanta storia.
Toccò anche al monastero di Cuneo. La prima soppressione decisa dal governo francese fu nel 1802. Il monastero riprese vita dopo la caduta di Napoleone nel 1814. La seconda e definitiva soppressione fu nel travagliato periodo verso l’unità d’Italia quando il governo piemontese decretò la chiusura delle congregazioni religiose e la confisca dei beni. Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1857 i gendarmi
Contemporaneamente un’altra comunità piemontese di clarisse – quella di Carignano (TO) – viveva, a causa delle leggi del governo, momenti di grandi difficoltà. Nel cuore di alcune sorelle sorse il desiderio di dare inizio ad una nuova fondazione.
Don Sebastiano Sclarandi, confessore delle sorelle ed amico di S. Giuseppe Cafasso, si mise in ricerca di una sede per la nuova comunità. Dopo aver visitato Peveragno, Chiusa Pesio e Borgo S.Dalmazzo venne a Boves e trovò nel pievano don Calandri un generoso collaboratore.
Venne acquistata una piccola cosa con annesso un appezzamento di terreno (una casa quasi cadente che richiese subito l’effettuazione di lavori di ristrutturazione). Con il beneplacito del papa il Beato Pio IX, l’allora vescovo di Cuneo, mons. Andrea Formica il 15 ottobre 1870 concesse il nulla osta per l’apertura del monastero.
Fu così che nella notte tra l’ 8 e il 9 novembre 1870 arrivarono a Boves le prime 4 sorelle. Nasceva nel nascondimento ed in grande povertà la comunità clariana di Boves!
Il monastero fu eretto canonicamente con decreto dal Vescovo di Cuneo il 19 marzo 1872. Per 60 anni la cappella del monastero di Boves non era che la trasformazione dell’androne della casa acquistata e sembrava veramente la grotta di Betlemme. Solo nel 1931, dietro l’impulso del vescovo mons. Quirico Travaini, si diede avvio alla costruzione dell’attuale chiesa che fu benedetta il 3 ottobre 1932. Il campanile con la facciata fu realizzato nel 1953, in occasione del 7° centenario della morte di S.Chiara.
A partire poi dal 1981 si avviò la ristrutturazione globale del monastero e la sistemazione della foresteria. Si effettuò inoltre un radicale intervento nella chiesa per l’adeguamento del presbiterio alle indicazioni del Concilio Vaticano II: venne abbattuto il muro che separava il coro dal resto della chiesa, sostituito l’altare ed il tabernacolo ed allestita la vetrata con san Francesco e santa Chiara. I lavori furono portati a termine in pochi anni.
Infine nel 1992 è stato adattato il campo adiacente al monastero con l’erezione di un pilone dedicato alla Vergine Maria, patrona dell’Ordine dei Minori, e di un piccolo eremo, ad uso della Comunità e degli ospiti. E’ così possibile sperimentare la bellezza di ampi spazi silenziosi, ai piedi della collina bovesana, che facilitano la preghiera ed il raccoglimento.
Quanto detto finora è importante, ma lo sappiamo, raccontare la storia di una comunità è soprattutto guardare alla storia che Dio scrive nella vita delle sorelle, quell’alleanza che egli fedelmente continua a stringere e che si rivela nella semplicità del quotidiano.
A volte è dato tuttavia di constatare che, per sola misericordia del Signore, avvengono eventi davvero prodigiosi che non bisogna assolutamente tacere perché “narrare le gesta del Signore significa lodarlo” (Cassiano). Ecco nella storia della comunità di Boves si sono verificati due eventi davvero straordinari, grazie anche all’intercessione del Papa San Pio X, allora venerabile.
Il primo avvenne il 28 giugno 1927 quando sr. Maria Maddalena Giordanengo di soli 28 anni fu miracolosamente guarita da una gravissima tubercolosi laringea e polmonare. La guarigione prodigiosa, anch’essa istantanea, si ripeté, in modo ancor più clamoroso undici anni dopo, nel febbraio del 1938, in favore di sr. Benedetta Demaria, ammalata di tumore maligno all’intestino. Fu proprio questo miracolo ad essere scelto per la beatificazione di papa Pio X.
Sr. Benedetta partecipò, in via del tutto eccezionale, alla solenne cerimonia della beatificazione avvenuta a Roma il 3 giugno 1951 ed il giorno successivo fu ricevuta in udienza da Papa Pio XII.
Oltre a questi eventi, la comunità di Boves ricorda con tanta gratitudine al Signore la preservazione del monastero dalla distruzione e dall’incendio di gran parte della cittadina ad opera delle truppe tedesche il 19 settembre 1943. Anche questo fu un segno della provvidenza del Padre che si prende cura dei suoi figli. Ancora una volta si è realizzata la promessa di Gesù a Santa Chiara “Io vi custodirò sempre!”.
E’ questa fiducia che accompagna il cammino della fraternità. Ci rispecchiamo nel segno umile ma espressivo della grata, posta dietro al presbiterio della nostra chiesa. La nostra vita è come una tela, in cui trama ed ordito si intrecciano: i fili poveri e scuri di ogni sorella s’incrociano con quelli pieni di luce che il Signore, sole della vita, distribuisce. In questo umile segno è racchiuso anche il segreto della vita di ogni cristiano: anche tu che stai leggendo ora sei chiamato a tessere i tuoi giorni con il Signore ed a lasciarsi illuminare e riscaldare da Lui!
Fonte: Federazione Clarisse
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