È il titolo di un piccolo prezioso volumetto, che raccoglie e brevemente illustra le lettere scritte dal Cardinale Casimiro Gennari (1839-1914), carissimo al cuore di Pio X, alla serva di Dio Madre Maria di Gesù Landi (1861-1931), terziaria alcantarina.
In queste lettere, il santo Pontefice non figurava che raramente, ma si comprende bene, leggendole, che in esse sono presenti l’anima, il cuore, il consiglio, il giudizio, l’aiuto morale, l’incitamento spirituale di Pio X, che ha costituito ambasciatore fedele di tutto sé stesso l’eminentissimo Gennari.
Di fatto ogni lettera segue un incontro fra le due grandi Anime per la loro intima unione di amore e di servizio a Dio e alla Chiesa, tali lettere sono lo specchio di quei santi colloqui, in una armonia di paternità per Madre Landi, che trova alimento di viva devozione, per Pio X, nella «Incoronata Madre del buon consiglio della Cattolica Chiesa» il cui tempio, arieggiante la basilica di San Pietro in Vaticano, fu ispirato e chiesto dalla Vergine stessa alla fede ed alla povertà evangelica di Madre Maria di Gesù.
Sono cinquanta e più lettere, la cui meditazione lascia comprendere l’alta spiritualità della Serva di Dio, la sua angoscia continua, le sue sofferenze intime, il suo tormento morale, la sua totale dedizione, il suo profondo soffrite per la Chiesa e per Pio X; sono lettere che dicono chiaramente l’intuizione delle pene del Papa, che Lei cerca di patire con Lui e per Lui, soffrendo e pregando “avvolta tra lagrime e dolori” ed “abbandonando sul Cuore della Madonna il capo stanco e coronato di spine di Vostra Santità!”.
La considerazione della corrispondenza ci riporta a Santa Caterina da Siena, alle sue angosciate lettere dirette a Papa Gregorio XI, per piangere con lui la nequizia di quei tempi, per la Chiesa e per l’umanità, per ridestare quell’amore di Dio, che “il tenne confitto et chiavellato in croce”; anche in Madre Landi c’è la bramosia della sofferenza dello spirito e della carne, c’è l’intuizione di un domani con “nere tempeste che non posso rivelare”, ma che Pio X conosce col nome di «separazione dalla Francia», «lotta contro il modernismo», «rivoluzione portoghese» e via dicendo.
Egli, con tenerezza e “con un’ampia benedizione” accoglie di Madre Landi i voti “umili, ma ardenti e filiali di libertà, regno, vittoria, pace, pienezza di salute e di vita, di giorni chiari e trionfali, che lavino e ripurghino le coscienze da ogni fermento di infezione”.
Egli, Pio X santo, “esprime la sua viva gratitudine per tanta filiale affezione, promette di tenervi (Madre Maria di Gesù) presente non solo in tutti i suoi santi Sacrifizi, ma nella Messa del dì seguente di fare di voi una particolare commemorazione” (lettera 29 ottobre 1908).
E se Caterina da Siena, indirizzando le sue lettere a Papa Gregorio, lo chiama “dolce Padre in Cristo dolce Gesù” e si professa “indegna vostra figlia serva e schiava dé servi di Gesù Cristo”, Madre Landi, rivolgendosi a S. Pio X con l’appellativo di “dolcissimo ed addoloratissimo Babbo”, si firmerà “umilissima, indegnissima, obbligatissima figlia, serva e schiava di santa Chiesa”.
Ignis Ardens è sommamente grato a chi ebbe la felice iniziativa della pubblicazione delle lettere, poiché esse costituiscono, sia pure indirettamente, una nuova prova della santità di Pio X e nel contempo ad innalzare i più ferventi voti “perché il Signore si degni di glorificare la sua umile ancella, Madre Maria di Gesù Landi”.
Fonte: Ignis Ardens novembre-dicembre 1966