Il 16 novembre 1908, a cinquant’anni dalla propria Ordinazione Sacerdotale, S.S. Pio X celebrava la solenne Cappella Papale in San Pietro.
Le cronache del tempo ricordano che tale rito si svolse col massimo splendore liturgico; erano presenti 36 eminentissimi Cardinali, 197 Arcivescovi e Vescovi, il Granduca Alessandro Michailovich di Russia, la Granduchessa Xenia Alexandrovna, la Principessa Matilde di Sassonia con i loro seguiti, le Missioni straordinarie dell’Austria-Ungheria, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda, Baviera, Sassonia, Belgio, Cile, Colombia, Monaco, Perù, Argentina, Brasile.
Per l’occasione furono donati in omaggio a Pio X arredi ed indumenti sacri, che S.S. ardente di zelo per il culto divino dispose fossero distribuiti a 2.2.42 Parrocchie, a 275 missioni, a 200 case religiose maschili, a 305 case religiose femminili.
Esse ebbero: 760 calici, 338 pissidi, 205 ostensori, 110 teche, 100 vasi per olii santi, 56 Croci, 406 candelieri, 78 incensieri, 85 parati «in terza», 310 piviali, 276 veli omerali, 405 conopei, 2.812 pianete, 750 stole, 102 vesti per chierici, 2.610 camici, 1.85 cotte, 1.160 tovaglie per altare, 8.450 amitti, 7.252 palle, 8.718 purificatori, 11.618 corporali, 302 rocchetti e sottotovaglie, 41 ombrelli per Viatico, 32 leggii e 378 messali.
La ricorrenza giubilare di Pio X venne solennemente ricordata nelle seguenti Capitali del mondo: Aja (Olanda), Asuncion (Paraguay), Berlino (Germania), Bogotà (Colombia), Bruxelles (Belgio), Budapest (Ungheria), Buenos Aires (Argentina), Bucarest (Romania), Lima (Perù), Lisbona (Portogallo), Londra (Inghilterra), Madrid (Spagna); Monaco (Baviera), Parigi (Francia), Pietroburgo (Russia), Quito (Ecuador), Rio Janeiro (Brasile), San Domingo (S. Domingo), Santiago (Cile), Sucre (Bolivia), Vienna (Austria).
Tutte le Diocesi d’Italia andarono a gara per commemorare il fausto avvenimento.
Leggiamo «TREVISO»: Clero e popolo celebrarono con entusiasmo il giubileo del loro condiocesano. I preparativi cominciarono fin dal gennaio 1907, con lettera del Vescovo Mons. Longhin. Si raccolsero L. 14 mila per l’obolo e per la istituzione di un Segretariato del popolo, opera commemorativa del giubileo. Si distribuirono come ricordi 77 mila immagini; si raccolsero 45 mila firme all’indirizzo inviato al Papa. Furono compiuti 22 pellegrinaggi a santuari trevigiani, ai quali presero parte 150 mila pellegrini, di cui 100 mila si accostarono ai SS Sacramenti e 60 mila comparvero col petto fregiato delle insegne di Maria SS.ma e del Sommo Pontefice.
Il 18 settembre i Trevigiani si adunarono a Castelfranco V. ove fu ordinato sacerdote S.S., compiendo una lunga processione, con oltre 70 bandiere; di là passarono a Riese, patria del Papa, ove ebbe luogo un pellegrinaggio al santuario delle Cendrole ed il giorno 21 un Pontificale con Omelia.
Per la Messa giubilare del giorno 16 fu fatto un grandioso pellegrinaggio a Roma e venne pubblicato un interessante «numero unico» in omaggio al Papa.
Fonte: Ignis Ardens settembre-ottobre 1958