Papa Pio X era un vero riformatore della Chiesa, ma è stato frainteso, secondo il presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
Abbiamo parlato con il P. Bernard Ardura nel corso di una giornata dedicata allo studio del compianto Pontefice, dal titolo “San Pio X: un papa riformatore di fronte alle sfide del nuovo secolo”.
Pio X è stato Papa dal 1903 fino alla sua morte nel 1914.
Domanda: Quali sono le premesse sul suo ruolo e come si è realizzata l'idea di questa giornata, dedicata a San Pio X?
Fr. Ardura: Io sono il presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Siamo incaricati di sviluppare tutti gli aspetti storici, legati alla storia della Chiesa. Quest'anno ricorre il 100° anniversario della morte di Papa Pio X; è deceduto durante la notte del 21 agosto 1914, tre settimane dopo l'inizio della prima guerra mondiale, essendo stato Papa per 11 anni.
Durante il suo pontificato egli è stato un riformatore molto importante, ma tra le sue attività riformatrici, ha anche dovuto intervenire su questioni legate alla dottrina, perché stava affrontando un difficile movimento chiamato modernismo. E la sua condanna del modernismo ha oscurato le parti positive del suo ministero. E' stato ricordato come un Papa di condanna, ma invece è stato veramente un grande riformatore, un grande innovatore. Sì, egli ha condannato il modernismo, ma, in realtà, era molto moderno, ed è evidente dalle sue riforme.
D: Potrebbe fornire un esempio?
Fr. Ardura: Ha riformato la Curia Romana, che era la stessa Curia creata nel 1538 che esiste oggi. Era più consapevole di altri predecessori papali che lo stato del pontificato doveva avanzare e non poteva tornare indietro, solo avanti. Pertanto, nel suo ministero ha avuto questa idea centrale che la missione della Chiesa è spirituale, e deve ispirare la vita del mondo, rinnovare il mondo. Pertanto, tutte le attività di Pio X erano riformatrici, poiché ha lavorato per promuovere la vita cristiana, quella della persona, e la pace.
Un altro contributo fondamentale era legato ai sacramenti, in particolare la Comunione. Egli ha avanzato l'idea che i giovani, intorno ai sette anni, avrebbero potuto ricevere la Prima Comunione, anche se non conoscevano pienamente la dottrina della Chiesa a quel punto. Inoltre, ha avanzato l'idea che gli adulti si comunicassero più spesso. Prima il pensiero era che bisognava essersi confessati prima di accedere alla Comunione. Anche se sosteneva la confessione regolare, ha avanzato l'idea di fare la Comunione più spesso, incoraggiando i cristiani a farlo anche tutti i giorni.
Altrettanto importanti sono state le sue riforme liturgiche, comprese quelle della musica sacra.
Un altro aspetto della vita della Chiesa in atto fino ad allora era che le leggi erano disperse un po' ovunque in vari documenti, ma lui ha chiesto, per la prima volta, che fosse promulgato un chiaro codice di diritto canonico. Lo ha fatto, e questo codice ha avuto un impatto duraturo dopo la sua morte.
Pertanto, qui, oggi abbiamo la possibilità di guardare insieme tutte queste riforme e innovazioni, che erano così importanti per lui. Erano importanti non solo per rinnovare la Chiesa, ma per la capacità della Chiesa di ispirare la vita cristiana.
D: Hai notato somiglianze tra Pio X e Papa Francesco?
Fr. Ardura: Ci sono. Ci sono assolutamente, ci sono somiglianze tra i due. Ma non possiamo dimenticare che c'è un intero secolo tra di loro. Pertanto, i contesti sono molto diversi. Ma è vero che Pio X e Papa Francesco si sono concentrati molto sulla qualità della vita dei cristiani - laici, sacerdoti e vescovi - sulla qualità della vita necessaria per dare testimonianza del Vangelo. Pertanto, per questo, hanno condiviso l'opinione che tutto ciò che può essere riformato, lo dovrebbe essere. Entrambi hanno anche la capacità di distinguere ciò che è accidentale da ciò che è essenziale.
Vorrei che questo giorno fosse un contributo per scoprire la ricca personalità e le grandi opere riformatrice di San Pio X. Egli è un Papa in parte sconosciuto, ed è un po' mal conosciuto. E, quindi, vogliamo dare un contributo per farlo conoscere e comprendere meglio.
D: Perché credi che sia stato frainteso?
Fr. Ardura: E' stato poco compreso, e quasi tutte le sue opere buone e riformatrici non hanno avuto credito, a causa del problema del modernismo. Pertanto, con la sua condanna del modernismo, è diventato per molti un Papa che non capiva niente, ma non era vero.
D: Per chi non lo sa, che cos'è il modernismo?
Fr. Ardura: E' un errore, un errore filosofico, che relativizza un po' tutto, e da un punto di vista dottrinale, è qualcosa di delicato. Ad esempio, furono promulgate idee differenti nel contesto culturale particolare del tempo. Ma oggi, noi non dobbiamo relativizzare questi diversi punti di vista sulla dottrina. Pio X, si può dire, stava lavorando in un contesto particolare.
La Chiesa in cui crediamo, è ispirata dallo Spirito Santo in un contesto che non è quello di una causa accidentale, ma contiene la sostanza degli insegnamenti ispirati dallo Spirito Santo, e quindi, non dobbiamo relativizzare queste realtà, che sono fondamentali, perché altrimenti, dovremmo mettere in discussione tutto ciò che crediamo.
D: Che tipo di riforma da lui promossa credi sia quella più importante e necessaria nella Chiesa di oggi?
Fr. Ardura: La riforma della conversione del cuore, una riforma dell'interiorità. Dobbiamo ricordare ciò che disse Gesù: se il sale perde il suo sapore, è inutile. Come una luce, dobbiamo essere testimoni del Vangelo, e quindi, come riflesso dal messaggio e dagli sforzi di Pio X, abbiamo costantemente bisogno di riforme.
Fonte: Deborah Castellano Lubov in Zenit (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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