Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali in Ucraina, dove la situazione si sta aggravando perché la popolazione civile sta diventando un bersaglio sempre più frequente. Oltre 2.000 civili sono stati uccisi e numerosi siti civili sono stati bombardati, incluso un teatro a Mariupol dove si trovavano numerosi bambini. Il 18 marzo, oltre 4900 persone sono state evacuate da Mariupol, inclusi 1124 bambini.
Altre migliaia di persone e bambini sono state evacuate in sicurezza a Zaporizhzhia e dalla regione di Sumy. In totale oltre 9.000 persone sono state evacuate e sono ancora in corso evacuazioni su larga scala che tuttavia rimangono estremamente pericolose, e decine di autobus sono stati rimandati indietro nel corso degli ultimi giorni.
Nel corso delle settimane si sono meglio articolati i progetti di risposta ai bisogni emergenti. L’impegno finanziario complessivo richiesto dalle Caritas nazionali in Ucraina e nei Paesi limitrofi per i primi mesi di interventi è di circa 20milioni di euro.
CARITAS SPES
Caritas Spes opera attraverso i suoi 34 Centri in collaborazione con le parrocchie romano-cattoliche, e dall’inizio del conflitto ha fornito assistenza a oltre 145.000 persone. Nelle ultime ore Caritas Spes è riuscita a fornire un pasto caldo e beni di prima necessità a oltre 22 mila persone distribuendo pacchi alimentari, kit igienici, vestiario.
Inoltre è stato possibile portare avanti un prezioso lavoro informativo, per fornire indicazioni ai tanti che dall’estero chiamavano alla ricerca di un parente oppure nel trasporto sicuro di persone dalle abitazioni ai centri di smistamento degli sfollati.
Infine Caritas Spes nelle ultime settimane ha potenziato il servizio di logistica per immagazzinare e distribuire gli aiuti ricevuti. Sono infatti arrivati dalla vicina Polonia i primi convogli umanitari che hanno portato a Caritas Spes circa 400 tonnellate di beni. Caritas Spes ha attivato un magazzino a Dnipro che serve le parti orientali del paese (Karkhiv, ecc.) e in collaborazione con Caritas Polonia sta approntando un hub a 20km dal confine ucraino per lo smistamento di merci ed aiuti.
CARITAS UCRAINA
Caritas Ucraina, attraverso i suoi centri e la rete delle comunità parrocchiali ha assistito dall'inizio del conflitto più di 100.000 persone, distribuendo circa 33.000 kit alimentari e 18.000 kit igienici.
Circa 1.500 pasti caldi vengono distribuiti ogni giorno. Diversi centri Caritas nell'Ucraina occidentale (Kolomyja, Chortkiv, Nadvirna. Drohobych, Chernivtsi, Buchach, Dnipro e Chortkiv) hanno organizzato alloggi che accolgono giornalmente circa 1.500 sfollati interni. A Kiev, Zhytomyr,e Ternopil in particolare hanno creato rifugi resistenti ai bombardamenti che sono in grado di accogliere le persone in fuga.
La situazione ad est ed anche al centro del paese è sempre più drammatica. I centri di Kharkiv e Caritas Volnovakha non sono operativi a causa dei pesanti bombardamenti nella regione. Caritas Mariupol è stata evacuata, gli operatori e i volontari continuano con il loro lavoro attraverso postazioni temporanee collocate nei villaggi più vicini e sicuri. Caritas Ucraina per gli interventi nei prossimi quattro mesi prevede un ampliamento dei centri per poter dare aiuti a 230.000 persone.
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EMERGENZA UCRAINA - La situazione nei paesi limitrofi
Le conseguenze della guerra sulle persone sono devastanti. Ai 6,5 milioni di sfollati interni si aggiungono i 3,5 milioni di persone che hanno lasciato l’Ucraina per raggiungere altri Paesi. Di questi, circa 1,5 milioni sono minori. Secondo le cifre Onu, la Polonia ha ospitato 2 milioni di ucraini, la Romania accoglie circa 470.000 persone, la Moldavia 350.000, l'Ungheria 270.000 e la Slovacchia 220.000. In Turchia si registra la presenza di circa 25.000 rifugiati, in Bulgaria 30.000, 8.000 persone dall'Ucraina sono già entrate in Montenegro e in Serbia.
Caritas Italiana è in contatto costante con tutte le Caritas di questi paesi per fornire loro supporto.
ROMANIA
Caritas Romania si è attivata in diverse aree di confine con vari servizi, tra cui il centro di accoglienza e transito a Siret. Il centro è in funzione dal 27 febbraio e offre accoglienza, pasti e altro tipo di supporto per 25 persone al giorno. Accoglie non solo ucraini, ma anche profughi di altre nazionalità in fuga dall’Ucraina (indiani, marocchini, iracheni). Organizza il trasporto dei profughi da Siret alla stazione dei treni di Suceava. Altri 2 centri Caritas nel nord-est della Romania sono stati messi in funzione, per un totale di 110 posti letto. Sono gestiti dalle locali parrocchie e congregazioni religiose; ulteriori 2 centri Caritas sono in allestimento e saranno aperti a breve.
Caritas offre anche supporto ai profughi ucraini che arrivano a Bucarest, con un infocenter che offre cibo, trasporto, assistenza, contatti con l’ambasciata ucraina. Un infocenter è stato avviato anche al valico di frontiera di Sighetu Marmatiei.
MOLDAVIA
Caritas Moldavia è quotidianamente al fianco dei profughi in fuga dell’Ucraina, fornisce supporto materiale e assistenza alle tante famiglie che arrivano dal sud dell’Ucraina. Caritas Moldavia ha allestito un Centro che fornisce quotidianamente alloggio e cibo ai rifugiati con circa 130 posti (i profughi soggiornano al massino uno o due giorni), avviato un programma di sostegno psicologico quotidiano nei Centri per i profughi con il coinvolgimento di 111 psicologi volontari e distribuito quotidianamente pasti nei Centri per i profughi, grazie allo sviluppo di un’efficace strategia di approvvigionamento e distribuzione.
Ad oggi, Caritas Moldavia ha fornito alloggio a circa 440 profughi; ha offerto sostegno psicologico a 250 persone tra cui 170 bambini e ha fornito pasti caldi a circa 5000 persone. Particolare attenzione è stata data all’aiuto delle persone con disabilità.
POLONIA
Caritas Polonia ha prontamente attivato tutta la rete delle Caritas diocesane, riuscendo a fornire circa 2600 posti di accoglienza. Ha garantito un alloggio sicuro a 800 minori tra orfani e bambini con varie disabilità in stretta collaborazione con le autorità ucraine e polacche. Sta anche fornendo un punto informativo, di assistenza e soccorso al confine polacco-ucraino, nei diversi luoghi di entrata dei profughi. Ha allestito inoltre diverse “Tende della Speranza”, centri di ristoro e accoglienza, dove vengono forniti cibo, bevande calde, thermos, coperte e sacchi a pelo, e informazioni necessarie per proseguire il viaggio, perché spesso le persone desiderano ricongiungersi con amici e parenti situati in località diverse.
Solo nell'arcidiocesi di Przemyśl, ogni giorno, i volontari consegnano 30mila panini e finora hanno distribuito migliaia di pasti e bevande calde. Alla stazione ferroviaria di Przemyśl ha aperto uno spazio per donne con bambini, gestito da volontari e religiose. Molto importante è il lavoro logistico che permette l’organizzazione e l’invio di centinaia di convogli umanitari verso l'Ucraina, con forniture di cibo, acqua, medicine, articoli di primo soccorso, vestiti, e altri prodotti.
EMERGENZA UCRAINA - Come aiutare a costruire la pace
IN ITALIA
Continua l’interlocuzione di Caritas Italiana con le autorità nazionali per definire le migliori condizioni di accoglienza per i cittadini ucraini e per valutare possibili canali umanitari di ingresso. Il 21 e il 22 marzo Caritas Italiana ha organizzato due voli umanitari da Varsavia attraverso i quali sono arrivati circa 400 profughi accolti in 20 diocesi.
Caritas Italiana continua a sostenere la popolazione ucraina mettendo altri 500mila euro a disposizione di Caritas Ucraina e Caritas Spes, che dall’inizio del conflitto hanno dato aiuto a 360 mila profughi, distribuendo quasi 1.000 tonnellate di generi di prima necessità e offrendo accoglienza, pasti caldi, kit di igiene, ascolto e assistenza psicologica.
Le realtà diocesane in Italia si sono mobilitate per l’accoglienza diffusa nelle comunità locali. Sono già 5.500 le persone accolte in 180 Diocesi, di cui oltre 2.500 minori, in sinergia tra le realtà civili ed ecclesiali.
Caritas rilancia gli appelli del Santo Padre e dei Vescovi italiani chiedendo l’immediata fine delle azioni militari.
NELLA DIOCESI DI TREVISO
Nel territorio della Diocesi di Treviso, Caritas Tarvisina propone uno stile di accoglienza di comunità, secondo cui non una singola famiglia o parrocchia non è sola ad accogliere, ma è supportata dalla rete della comunità. Ciascuno può offrire risorse materiali, risorse economiche, competenze, tempo, per costruire la pace insieme nei gesti concreti.
I tanti frutti solidali che fioriscono nelle nostre comunità in questo periodo di emergenza sono infatti preziose occasioni di animazione alla pace, che ci impegniamo a finalizzare al meglio.
DESIDERO ACCOGLIERE...
Si invita a comunicare la disponibilità da parte di parrocchie e privati, contattando il numero dedicato all’emergenza 345 5832774 o tramite la mail
Le parrocchie e i privati del territorio diocesano che intendono accogliere a titolo gratuito e secondo uno stile di accoglienza comunitaria saranno coordinati dalla Caritas Tarvisina all'interno di una progettualità condivisa con Enti locali, Istituzioni e associazioni del territorio.
CONOSCO DEI PROFUGHI CHE HANNO BISOGNO DI ACCOGLIENZA...
Ogni necessità di accoglienza va segnalata alla Prefettura. Per quanto riguarda Treviso chiamare il numero 0422 592409 o scrivere a
VORREI OFFRIRMI COME VOLONTARIO...
Qualora ci fosse la necessità di volontari per l’accompagnamento delle persone accolte, si può segnalare la propria disponibilità, sempre tramite telefonata o e-mail.
Guarda il video sulle prassi di accoglienza in Diocesi: https://youtu.be/7mUbEyjRcQw